Le illusioni della Civiltà cattolica

La maratona di venerdì mattina a Gerusalemme è stata vinta da un cittadino del Kenya che ha corso i 40 chilometri in due ore ed alcuni minuti. Non è l’avvenimento sportivo che interessa, ma piuttosto il fatto che esso abbia avuto luogo due giorni dopo la bomba di mercoledì sull’autobus di Gerusalemme, al centro della città accanto ai Binianey haumà. Subito le mamme si sono messe in moto per recuperare i figli che dovevano passare da lì per tornare a casa. Insomma un passo indietro a sei o sette anni prima. Nella stessa mattinata due missili Grad vengono lanciati da Gaza contro Beer Sheva e preoccupato ho chiamato mia figlia che è medico in quella città e che mi ha risposto tranquilla e serena. Durante la settimana scorsa sono circa un centinaio le bombe di mortaio e i missili lanciati da Gaza contro la popolazione civile in Israele.
Su questo scenario nazionale si inseriscono i disordini del Medio Oriente. Mi sembra senza soluzione il quesito se la nuova realtà sia migliore o peggiore per Israele. Il nuovo Egitto ha riconfermato la sua adesione al processo di pace e ha ripreso le forniture di gas naturale che erano state sospese per circa un mese. In Siria Assad figlio ordina di sparare sulla folla di Daraa come a suo tempo fece suo padre. I parametri occidentali di democrazia qui non valgono, quello che conta piuttosto è il grado di islamismo fondamentalista. Anche la Giordania è in tumulto in seguito a un’agitazione provocata dai Fratelli musulmani.
A questo proposito è interessante constatare come il Vaticano continui a coltivare le sue illusioni filoislamiche. La Civiltà Cattolica del 5 marzo reca un editoriale che ritiene i Fratelli Mussulmani non già fondamentalisti come sono in realtà, ma “espressione dell’Islam moderato o cosiddetto neoconservatore”. Sogni? Ma c’è di più. Secondo la stessa rivista, i cui articoli devono essere approvati in precedenza dalla Segreteria di Stato vaticana, i Fratelli musulmani potrebbero svolgere “un ruolo di mediazione” tra il vecchio e il nuovo “verso una modernità che difenda tutti i diritti umani”. Inoltre i disordini in Egitto hanno fatto riemergere la “paura che gli islamisti dietro le quinte, stessero manovrando la piazza per rovesciare il tiranno ‘infedele e idolatra’ amico dell’Occidente e di Israele”. La soluzione sarebbe dare ai Fratelli musulmani “una possibilità di autentica democratizzazione”. Ottima idea, peccato che manchi solo il metodo per arrivarci. Anche il cardinale Leonardo Sandri, prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, sostiene che la pace (fra Palestinesi e Israele) sia “il miglior rimedio per evitare l’emigrazione dal Medio Oriente”. Pie illusioni che è improbabile possano migliorare la situazione della Chiesa in Medio Oriente.

Sergio Minerbi, diplomatico