…crocifisso
La Cassazione ha confermato la rimozione del giudice Luigi Tosti che non aveva voluto tenere udienza in un’aula in cui era esposto un crocifisso. Si afferma che la presenza del crocifisso non confligge con la laicità dello stato. Noi ovviamente non la pensiamo allo stesso modo e sentiamo venir meno il principio di uguaglianza dei cittadini davanti alla costituzione e davanti alla giustizia, in particolare. Il silenzio discreto e rispettoso che noi ebrei opponiamo a questa sentenza si concilia con la nostra identità ebraica? Siamo ebrei della resa? Siamo, assieme ad altri, cittadini di seconda classe? Lo sono i nostri simboli e i nostri significati? È lecito interrogarsi, ma sarebbe anche lecito che le nostre istituzioni interrogassero formalmente sull’argomento chi ci governa e chi ci rappresenta in Parlamento. Anche il nostro silenzio è segno della nostra assimilazione.
Dario Calimani, Venezia