Antinio Landolfi, socialista liberale e amico di Israele

Vicesegretario del PSI, senatore e sincero amico di Israele, Antonio Landolfi se ne è andato dopo lunga malattia un mese fa.
Dopo aver partecipato giovanissimo alla Resistenza entrò nel Partito Comunista che però lo espulse negli anni cinquanta a causa del suo spirito critico che lo avrebbe accompagnato in tutte le sue pubbliche attività. Entrò, quindi, nell’Unione Socialisti indipendenti di Cucchi e Magnani per passare subito dopo al PSI di cui divenne prima responsabile in diversi settori come quello economico e quello culturale e successivamente vicesegretario. Dal 1979 al 1983 fu senatore con partecipazione alla Giunta per le elezioni e a importanti commissioni parlamentari, ma le sue tendenze riformatrici, l’amicizia con Mancini e il suo amore per Israele lo divisero dall’area filoarafattiana di Craxi. Divisione che ne causò l’emarginazione dalla vita politica.
Landolfi, appassionato di calcio, è stato anche vice presidente della Roma e direttore dell’agenzia online Fuoritutto.
In questa sede, però, ci piacerebbe ricordarlo, oltre che per il suo impegno per i diritti civili, per la sua attività a favore di Israele. Cofondatore, insieme alla moglie Adriana Martinelli e ad altri ebrei e non ebrei, dell’associazione “Appuntamento a Gerusalemme”, Landolfi amava Israele per le sue riforme sociali, per i kibbutz e per la solidarietà dei suoi chaverim. Amava anche l’ebraismo in tutte le sue espressioni, artistiche e culturali. Insieme agli altri membri dell’associazione e coinvolgendo anche politici, giornalisti e persone comuni portò la sua solidarietà ai cittadini israeliani negli anni più bui della “seconda intifada”, organizzando viaggi e incontri con leader di Gerusalemme e delle città colpite dalla violenza palestinese.
Non ancora ottantenne lascia un vuoto incolmabile per la moglie (sempre attiva nella difesa di Israele), per le sue due figlie, per la sua nipotina e per la redazione di Fuoritutto nella quale ha lavorato fino all’ultimo.

Elena Lattes