Lea Bassan Di Nola zl (1915-2011)

Con Lea ho trascorso moltissimi anni nel consiglio dell’Adei Wizo, prima da consigliera quando lei era presidente, poi come co-presidenti per tre anni. Una collaborazione giornaliera che iniziava al mattino con una lunghissima conversazione telefonica per discutere dei programmi e della vita dell’associazione. Ci vedevamo quasi tutti i giorni in sede o nella sua casa con una lista di cose da fare.
Lea era una donna speciale, sempre molto sorridente, materna, disponibile a insegnare a chi come me era agli esordi di una vita impegnata nel sociale. Comunicativa e agguerrita durante le riunioni, sapeva essere emotiva e appassionata, pronta a discussioni accese e allo stesso tempo capace di smorzare i toni. Una donna forte da cui ho imparato molto e della quale ricordo il grande amore per il giornalismo, per Israele e per la condizione della donna nell’ebraismo. Nonostante la differenza di età che ci separava, i nostri intenti nei confronti dell’educazione ebraica della famiglia e della società erano molto vicini.
Lea ha sempre lottato per inserire la cultura ebraica all’interno dell’Adei Wizo, scontrandosi spesso con voci più propense all’aspetto pragmatico dell’associazione.
La generazione di Lea ha dato vita a donne molto particolari, donne che nel dolore hanno avuto la capacità di reagire con grazia e determinazione, entrando nelle varie istituzioni ebraiche per ricostruire da dentro il tessuto sociale di una Comunità ebraica severamente colpita nel suo profondo. Queste figure femminili sono state di esempio per tutte noi che le abbiamo seguite negli anni, maestre senza le quali la nostra società di oggi non sarebbe la stessa.
Rileggo spesso le ricerche sulla famiglia pubblicate da Lea in collaborazione con l’Aviv. Quanto lavoro e quanto tempo ha dedicato alla promozione della donna nella cultura ebraica! Mi piacerebbe molto che anche le ragazze, che oggi sono le nostre nipoti, volessero dedicare a Lea delle giornate di studio per portare avanti il suo lavoro di una vita e il suo messaggio di un impegno al femminile all’interno di una concezione moderna dell’ebraismo.
Negli ultimi anni ci si vedeva raramente, in genere dai nostri figli, a loro volta amici nonché vicini di casa, per due chiacchiere dopo la cena dello Shabbat. Nonostante l’età e la naturale lentezza nei movimenti di una donna di oltre novanta anni, restava in Lea quel sorriso attento ed espressivo di sempre, insieme a una gran voglia di stare insieme.
Ai figli resta il compito di raccontare la sua vita e le sue molteplici avventure. Per me, resta un ricordo di 50 anni di impegno sociale e di vita ebraica comune. Grazie Lea!
Claudia Ottolenghi

Lea Bassan Di Nola – Pagine di vita e di speranza

Il piccolo mondo dell’ebraismo italiano ha espresso nel tempo sfide e progetti contro mille difficoltà. In questi tempi capita sempre più spesso di doversi separare da alcuni dei grandi protagonisti degli anni della ricostruzione. Una generazione che ha trovato nell’impegno e nel coraggio la forza di rispondere agli orrori delle persecuzioni e dello sterminio. Il lavoro sull’informazione ebraica, essenziale, determinante per questa minoranza, di cui Lea, soprattutto dalle pagine del Portavoce, è stata uno dei protagonisti, non è fatto solo dei divi che parlano dallo schermo televisivo e delle firme illustri in evidenza sui quotidiani nazionali. Ma anche dell’impegno appassionato di molti cittadini che hanno continuato a donare, per impegno nella professione giornalistica o per propria elezione di volontari artigiani della parola scritta, pagine di vita e di speranza all’ebraismo italiano.
Alle redazione del Portavoce, alle amiche dell’Adei, a tutti gli amici e i cari di Lea il pensiero affettuoso della redazione del Portale dell’ebraismo italiano. Il suo slancio per la vita sia d’esempio ai più giovani, il suo ricordo di benedizione.
gv