…politico

Prima e indispensabile dote nei candidati,è quell’onestà personale e pubblica che fa d’un uomo politico un apostolo, di un’opinione una credenza, di un partito una religione. “Noi vogliamo” uomini che sentano quello che dicono; “Noi vogliamo la verità”: crediamo che in lei sola stia la forza. “Noi facciamo poco conto” delle parole, moltissimo della vita di un individuo; “non appoggeremo” che i nomi di coloro, il cui passato ci sia pegno dell’avvenire. “Noi veneriamo” le persone esperimentate da lunghe prove; “Noi combatteremo” l’influenza d’ogni ordine privilegiato, d’ogni casta qualsiasi. “Cercheremo” spregiudicatamente il merito, ovunque si trovi, e massimamente in quelle professioni che educate all’applicazione e al lavoro presentano maggiori guarentigie di sapienza pratica, di tendenze e virtù democratiche. Non sono parole di ieri o della settimana scorsa scritte dopo la condanna dell’ex presidente Katsav o di qualche politico dei molti che girano dalle parti di casa nostra. In ogni caso non le ha scritte un bolscevico, né un dirigente dell’Associazione Nazionale Magistrati. Sono dell’11 gennaio 1849, e il suo autore è un ragazzotto di 22 anni. Si chiamava Goffredo Mameli.

David Bidussa, storico sociale delle idee