Qui Roma – Cultura ebraica, il laboratorio della Giornata

Un incontro stimolante quello che si è tenuto a Roma al Centro Bibliografico dell’UCEI. Una trentina di responsabili della Giornata Europea della Cultura Ebraica provenienti da tutta Italia si sono riuniti per conoscersi, confrontarsi e scambiarsi idee sul tema che propone l’edizione di quest’anno “EDJC 2.0: Facing the future” (Giornata Europea della Cultura Ebraica 2.0: di fronte al futuro). Un tema che racchiude una sfida: far conoscere la cultura e il patrimonio ebraico anche attraverso i nuovi mezzi di comunicazione che la tecnologia attualmente mette a disposizione.
Nel corso della riunione dopo l’intervento di Annie Sacerdoti, consigliere delegato alla Giornata, e di Emanuele Ascarelli, direttore del Dipartimento Informazione e Relazioni Esterne dell’UCEI, Sira Fatucci, coordinatrice e “motore” della Giornata ha condotto l’incontro, e si è parlato a 360 gradi di tutte le questioni inerenti l’organizzazione della Giornata sia di ordine pratico che di contenuto, e si è inoltre cercato di rafforzare il doppio network che si è creato tra le località che aderiscono alla Giornata: in Italia tra le circa 60 località, e in Europa tra le 26 nazioni che partecipano.
Nella seconda parte dell’incontro si è parlato delle nuove tecnologie, e soprattutto delle possibilità e le opportunità che esse offrono quando applicate adeguatamente. Una sfida proiettata nel futuro, che le Comunità e le località che aderiscono alla Giornata potranno attuare o meno. Un’occasione che partendo dal 4 settembre, potrà far crescere per tutto l’anno le Comunità che la coglieranno.
E se – come asserisce il teorico della comunicazione Marshall McLuhan – ”Ogni tecnologia sufficientemente avanzata è indistinguibile dalla magia”, nel corso delle presentazioni delle varie tecnologie che potrebbero essere sfruttate, si è avuto in più di un momento la sensazione di essere di fronte se non proprio alla magia, a un parente prossimo. E che -soprattutto nella nostra epoca – può contribuire ad abbattere i confini geografici.