Giustizia e morale

E’ la giustizia il più saldo appoggio, il vincolo più tenace degli uomini costituiti in società; ella è il primo bisogno dei popoli, il primo dovere dei re. Iddio non solleva al soglio i principi per conferire loro soltanto il diritto di governare, ma per loro imporre altresì l’obbligo di ben governare. Nel procacciare i sovrani l’interesse dei popolo colla giustizia, si stabilisce il trono; senza giustizia vacilla. Un saggio e buon re dee, qual lo dipinge il profeta, portare il principato, la signoria sugli omeri; e forse perciò i Medi costumavano di coronare gli omeri dei loro re e non il capo, per indicare, che non è per la pompa e per la maestà, che son coronati i re, ma sì per le cariche e le cure a pro dei sudditi, ch’ei debbono addossarsi. […] Ma come sapeva l’illuminato Sovrano, che per accrescere il bene dei popoli non basta proteggerli colla giustizia, ma conviene istruirli puranche nelle utili discipline, così rivolse le sue incessanti mire al perfezionamento dell’intelletto e del cuore; imperocché se la giustizia punisce e reprime il delitto, la buona educazione lo previene, lo allontana; e come più si dilata l’accurata coltura e la sana morale, così meglio si assottiglia la turba dei malfattori e la somma va decrescendo dei rancori, degli odii e delle liti.”

(Sabbato Graziadio Treves, Rabbino Maggiore della Comunità Israelitica di Trieste, Per le solenni esequie di S.M.I.R. Francesco I, discorso letto la sera del 18 marzo 1835)

Gadi Luzzatto Voghera, storico