Qui Firenze – Riscoprire i nostri tesori in Israele

Un viaggio alla riscoperta dei tesori ebraici d’Italia in Eretz Israel. Si chiama Aronoth Kodesh di antiche sinagoghe italiane in Israele ed è l’affascinante e inedita proposta di itinerario che la Comunità ebraica di Firenze rivolge a tutto l’ebraismo italiano. Una settimana di emozioni (dal 28 giugno al 5 luglio) – da Gerusalemme a Tel Aviv, da Tiberiade a Latrun – che si declina sulla scia della straordinaria impresa dell’ebreo livornese Umberto Nahon. Inviato dell’Agenzia Ebraica in Italia, dall’immediato dopoguerra Nahon si dedicò con intramontabile passione a un obiettivo ambizioso: ridare vita agli arredi dei templi italiani caduti in disuso. In 25 anni di attività Nahon portò in Israele numerosi cimeli e due sinagoghe: quella di Conegliano Veneto in cui oggi pregano gli italiani di Gerusalemme e uno dei tre Batè Hakenesset di Mantova, attualmente ospitato nelle sale del Museo d’Israele. L’azione appassionata di Nahon fu incentrata in particolare sul salvataggio degli armadi che custodiscono i rotoli della Torah (in ebraico “aronoth kodesh”). Arredi di pregevolissima fattura che sono adesso esposti in luoghi di grande significato come lo splendido Aron seicentesco di Soragna che ha trovato nuova collocazione nella sinagoga della Knesset, il Parlamento israeliano. Realizzato in collaborazione con David Cassuto, il programma del viaggio prevede sette giorni intensi alla riscoperta di questo patrimonio di inestimabile valore simbolico e artistico sotto la guida esperta di Angela Polacco Lazar. Una preziosa occasione di conoscenza da cogliere per chi vuole approfondire le proprie radici e riaffermare con orgoglio la variegata e particolare tradizione dell’ebraismo italiano. “Considerata la vastità geografica e storica dell’itinerario proposto – spiega il presidente della Comunità ebraica di Firenze Guidobaldo Passigli – mi auguro la partecipazione di ebrei italiani in rappresentanza di numerose Comunità. Da parte nostra abbiamo attuato una politica di prezzi bassi e formule elastiche che spero possano aiutare ulteriormente il coinvolgimento degli interessati”.

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