Qui Roma – Lo sport ponte di dialogo

Lo sport oltre le incomprensioni. Lo sport come magnifico ponte dialogico per costruire legami dove la diplomazia politica “classica” stenta. Grandi emozioni a Roma per l’incontro tra i presidenti dei Comitati olimpici di Israele e Palestina svoltosi ieri in Campidoglio alla presenza del sindaco Gianni Alemanno, del vicepresidente del Comitato Olimpico Internazionale Mario Pescante e del presidente del Coni Gianni Petrucci. Incontro che verrà suggellato stasera all’Auditorium Parco della Musica dove il primo cittadino della Capitale, in occasione del concerto Lo Sport per la Pace che celebrerà l’odierno 2764esimo anniversario della fondazione di Roma, consegnerà a Zvi Varshaviak e Jibril Rajoub il prestigioso riconoscimento della Lupa Capitolina. Si tratta di un momento fondamentale nel percorso comune intrapreso dai due enti. Un percorso ricco di sfide che ha tra i suoi obiettivi più suggestivi il sostegno del Comitato israeliano nella preparazione degli atleti palestinesi in vista dei Giochi Olimpici di Londra 2012 come anticipato durante un precedente meeting svoltosi a Losanna in gennaio alla presenza del segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-Moon. Per l’accordo sulle modalità di collaborazione, processo in fieri che segue una road map impostata dal presidente del Cio Jacques Rogge, ci sarà da attendere il mese di maggio con un terzo incontro che si svolgerà ancora in Svizzera. Il piano delineato da Rogge prevede che Israele metta a disposizione della delegazione palestinese strutture adeguate per gli allenamenti mentre dall’Europa arriverebbero a supporto tecnici e allenatori. Non è stato ancora messo nero su bianco sull’accordo ma l’appuntamento romano è comunque un simbolico passo avanti. Ne è convinto Alemanno che esalta il grande significato dell’iniziativa: “Non è la prima volta che lo sport arriva prima della diplomazia – dice Alemanno – e questo è un messaggio importante soprattutto per i giovani perché insegna a non rinunciare ai propri valori e alla propria storia. Si può competere con antagonismo e senza odio”. Compiacimento per gli ultimi sviluppi è stata espressa anche dalle parti in causa. Rajoub ha messo in evidenza il fatto che una soluzione per il processo di pace possa avvenire non solo tramite i negoziati politici ma anche attraverso “atti che promuovano i valori dello sport”. Come quello in via di definizione che potrà però ritenersi valido, spiega Rajoub, solamente se saranno assicurate libera circolazione degli atleti palestinesi e libero ingresso ai funzionari sportivi stranieri. “È un diritto di cui godono tutti gli atleti del mondo” commenta il numero uno del Comitato palestinese. Che accoglie gli auspici del suo omologo israeliano. Nel sottolineare il ruolo del Comitato da lui presieduto come istituzione attiva nel rispetto dei diritti Varshaviak afferma infatti il grande sogno di arrivare presto a un giorno in cui gli atleti di entrambi i Paesi “possano partecipare a eventi sportivi muovendosi in piena libertà senza più vedere scene orrende come accadde a Monaco”. Torna quindi nelle parole di Varshaviak la tragica ferita della Olimpiadi del 1972, teatro di una terribile azione terroristica orchestrata dai palestinesi di Settembre Nero che uccise undici tra atleti e tecnici della delegazione israeliana. Un’azione spregevole di cui ricorrerà nel 2012 il quarantennio, un’azione che pesa inevitabilmente come un macigno quando si parla di sport, Israele e Palestina. Adesso la grande opportunità di percorrere un cammino di parziale cicatrizzazione di questo triste passato. Passo dopo passo, mani tese e abbracci che possono segnare un nuovo inizio. L’operazione vedrà il pieno sostegno dell’Italia: “Aiuteremo con tutte le nostre forze questi Paesi amici per giungere con lo sport dove la politica non arriva” promette Petrucci. Al termine dell’incontro in Campidoglio, alla presenza del Consigliere UCEI e presidente della Federazione Italiana Maccabi Vittorio Pavoncello, Varshaviak, che è anche presidente del Maccabi Israele, ha formalmente invitato Alemanno al Plenum del Maccabi in programma a fine maggio e formulato il proprio augurio affinché i Giochi Olimpici del 2020 siano assegnati alla Città Eterna. A coronamento del suo soggiorno romano un incontro in calendario domani mattina con il presidente UCEI Renzo Gattegna e con Vittorio Pavoncello. I due lo accompagneranno alla scoperta dei luoghi simbolo di Roma ebraica. Previsti nell’itinerario una visita al ghetto in Portico d’Ottavia, al Tempio e al Museo Ebraico.

Adam Smulevich