Qui Firenze – A lezione di Memoria col il professor Enzo Collotti

La sfida della trasmissione della Memoria con un protagonista d’eccezione. In occasione di Yom HaShoah, il giorno luttuoso del calendario ebraico che ricorda le vittime dello sterminio, il professor Enzo Collotti, storico tra i massimi esperti in Italia di seconda guerra mondiale e Resistenza, sarà ospite della Comunità ebraica di Firenze per un dibattito dal titolo Leggi antiebraiche fasciste, Shoah e didattica per il Giorno della Memoria. Fulcro della conversazione, in programma domenica primo maggio alle 17 in Sala Servi, l’approccio corretto da tenere sul tema della persecuzione antiebraica perpetrata dal nazifascismo quando esponenti dell’ebraismo fiorentino sono sollecitati dall’esterno a intervenire nel ricchissimo calendario di eventi cittadini dedicati alla Memoria. Aperta a tutti gli iscritti, la conversazione con Collotti sarà un’occasione di confronto unica. “Un momento importante – spiega Bandinelli, consigliere della Comunità e moderatore della serata – per far fronte con sempre maggiore preparazione e capacità alle richieste e alle sfide della società civile. Un incontro speciale da non mancare per ascoltare uno storico di valore e rivolgere a lui le nostre domande”. Grande amico della Comunità ebraica di Firenze, Collotti è stato recentemente insignito dall’allora presidente Daniela Misul di un attestato di benemerenza in cui si ringraziava il professore per la sua straordinaria opera di approfondimento. Un premio simbolico per una vita spesa nel segno della ricerca storica. Un impegno costante, mai venuto meno nel tempo, che ha permesso di far luce su molte vicende oscure del Novecento e contribuito a sradicare convinzioni errate e falsi miti come quello del fascismo fuori dal cono d’ombra della Shoah.
Al termine del dibattito seguiranno le preghiere di Minchà e Arvit in sinagoga è la commemorazione in ricordo dei deportati della Comunità di Firenze e dei sei milioni di ebrei morti nei campi di sterminio davanti alla lapide posta nel giardino del Tempio. Centinaia di nomi di vittime innocenti, quelli scolpiti nella pietra di via Farini, che sono monito e risposta a chi fa dell’offesa della Memoria e del revisionismo storico un esercizio quotidiano.

Adam Smulevich