Qui Roma – Omaggio ai caduti per la Libertà
La sirena ha suonato per un minuto, nel cortile del Palazzo della Cultura, nel quartiere ebraico di Roma nel giorno in cui si ricordano i 22.867 caduti nelle guerre e operazioni militari che hanno marcato i primi 63 anni di indipendenza dello Stato di Israele e assieme a loro i 2.443 civili vittime del terrorismo. Raccolti in silenzio i ragazzi delle scuole ebraiche insieme alle molte personalità intervenute fra cui molti membri del nuovo Consiglio della Comunità ebraica della Capitale, il presidente Riccardo Pacifici e Ruth Dureghello, assessore alle scuole, oltre ai consiglieri Bruno Anav, Guido Coen, Joseph Di Porto, Jaques Luzon, Massimo Misano, Claudio Moscati, Giacomo Moscati, Livia Ottolenghi, Toni Spizzichino, Serena Terracina, Angelo Sed, omonimo e nipote di “Momo”, il giovane soldato che perse la vita in Libano, oltre a Livia Link consigliere per gli affari pubblici e politici dell’ambasciata di Israele.
Subito dopo il saluto dell’addetto militare israeliano Yehu Ofer, i ragazzi hanno intonato un canto di celebrazione mentre a recitare l’Izkor è stato il rav Benedetto Carucci Viterbi, preside della scuola. A prendere la parola subito dopo Vito Anav, presidente dell’associazione Olei Italia e Riccardo Pacifici, che ha sottolineato l’importanza della celebrazione dello Yom ha Zikaron con gli studenti delle scuole ebraiche.
Il soldato israeliano Yuval Gimshi ha raccontato la sua esperienza in Tsahal.
Questa sera alle 20 al Tempio Maggiore il suono dello Shofar segnerà il momento di inizio dei festeggiamenti per celebrare il sessantatreesimo anniversario dell’Indipendenza dello Stato di Israele