profezie…

Un problema (non molto importante) di ieri è stato quello di una specie di “profezia” fatta da una specie di sismologo che aveva annunciato un terremoto a Roma, che ovviamente non c’è stato, ma che ha provocato una fuga dai posti di lavoro e la chiusura di molti esercizi in certi quartieri “etnici”. Evidentemente sono molte le persone che credono a qualsiasi cosa o che agiscono per prudenza (“non si sa mai”) evitando l’uso della ragione. Ieri era fin troppo facile resistere alla tentazione della credulità in una pseudoscienza surrogato di certezza. Ma, facendo tutte le ovvie distinzioni, “credere” è sempre un atto positivo e virtuoso? E chi crede, è già e solo per questo inseribile nella categoria delle persone perbene? Una risposta interessante viene da un midrash che Rashi riporta nel racconto del passaggio del mare (Shemot 14:7). Gli ebrei scappano e il Faraone li insegue con i carri, trainati dai cavalli. La domanda è: dopo tutte le piaghe che avevano fatto strage di animali, da dove venivano tutti quei cavalli? La risposta è nella storia della piaga della grandine; Mosè la annuncia e avverte che chi non chiuderà persone e animali in casa sarà colpito; e “chi temeva la parola del Signore” si affrettò a chiudersi in casa (Shemot 9:20). I cavalli che servirono a inseguire gli ebrei venivano dalle stalle dei “tementi del Signore”. Vatti a fidare di quelli che credono…

Riccardo Di Segni. rabbino capo di Roma