Qui Torino – Gli ebrei e la Resistenza
Libri per sfatare uno stereotipo ancora duro da estirpare, quello dell’ebreo eterna vittima inerme dei suoi persecutori. Nella piazzetta Parole di Piemonte, partecipato spazio di confronto che è tra le novità di questa edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino, sono stati presentati oggi, con il coordinamento di Alberto Cavaglion, due importanti lavori dedicati alla partecipazione ebraica alla Resistenza, fenomeno spesso ignorato dalla storiografia ma invece denso di sentimenti e speranze che animarono l’eroismo di centinaia di combattenti ebrei italiani in lotta contro il regime nazifascista. Italiani insieme agli altri. Ebrei nella Resistenza in Piemonte 1943-1945 (ed. Zamorani) di Gloria Arbib e Giorgio Secchi, Voci della Resistenza ebraica italiana (ed. Le Chateau) di Alessandra Chiappano: due testimonianze di valore che rendono giustizia a una grande storia di coraggio. Nel corso dell’incontro, a cui era presente tra gli altri il vicepresidente UCEI Claudia De Benedetti, sono intervenuti oltre agli autori anche il vicepresidente del Consiglio Regionale del Piemonte Roberto Placido e il presidente della Comunità ebraica di Torino Tullio Levi, che ha anticipato la prossima proiezione in Comunità di un documentario dedicato a Emanuele Artom, figura emblematica di partigiano ebreo in lotta per la democrazia.
Molti in questi giorni di Salone gli eventi dedicati all’ebraismo, alle sfide di Israele e alla Shoah, alcuni dei quali realizzati in collaborazione con la Comunità ebraica di Torino. Tra gli altri hanno riscosso grande successo la presentazione del volume Torah in rima (Accademia Vis Vitalis), scritto di Massimo Foa che racconta con assoluta originalità il libro per antonomasia (insieme all’autore erano presenti il consigliere UCEI Giulio Disegni e Silvio Saffirio), e dell’opera Io ti Racconto. Memorie ritrovate (Fondazione Alberto Colonnetti), testo quest’ultimo frutto di un lungo lavoro creativo sul teatro e sulla pedagogia a cura di Bobo Nigrone, Nicoletta Scrivo, Francesca Guglielmino e Silvia Elena Montagnini. Presentavano il testo, oltre a Nigrone e Guglielmino, la professoressa Sarah Kaminski e la direttrice della Fondazione Colonnetti Raffaella Bellucci Sessa.
Italiani insieme agli altri. La nostra Resistenza
Noi c’eravamo. Nonostante le persecuzioni e il terrore. Sfidando la deportazione e la minaccia di distruzione di ogni valore umano, gli ebrei italiani sono stati protagonisti della Resistenza e della guerra di Liberazione assieme e al pari di tanti altri cittadini che vollero lasciarci un’Italia migliore. La partecipazione ebraica alla lotta di Liberazione, a lungo trascurata dagli storici ufficiali, spesso messa in ombra dalla tragedia delle deportazioni, torna ora alla luce con la pubblicazione di un libro di Gloria Arbib (Italiani insieme agli altri. Ebrei nella Resistenza in Piemonte 1943-1945, Zamorani editore nella collana dell’Archivio Terracini di Torino) scritto assieme al giornalista Giorgio Secchi, che rappresenta la conclusione di un lungo itinerario di impegno e che figura, a Ferrara e a Torino, fra le novità di questa stagione. Centosettantaquattro voci, un centinaio di interviste ai testimoni, le storie di tanti ebrei piemontesi che in un modo o nell’altro si gettarono nel combattimento, furono trascinati dagli eventi sempre più drammatici che seguirono l’8 settembre, spesso pagarono il prezzo più alto, talvolta riuscirono a sopravvivere, a essere protagonisti della ricostruzione e della democrazia. Un paziente lavoro di ascolto e di documentazione intrapreso agli inizi degli anni ‘80, nato dalla base della tesi di laurea dell’autrice (allora ricercatrice al Centro di documentazione ebraica contemporanea di Milano, oggi Segretario generale dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane). Assieme a quella di tanti comuni cittadini, torna la voce di Primo Levi (“Antiretorico – commenta l’autrice – anche nel raccontare i momenti più drammatici”), di Luisa, nipote del leader socialista Claudio Treves e sorella del pittore Carlo Levi, che a 98 anni parla dalla Casa di riposo ebraica di Torino, della moglie del magistrato Emilio Sacerdote e dell’impiegata Carmela Mayo, che a Pasqua portava uova colorate a tutti i combattenti e azzime ai partigiani ebrei. “Un panorama quanto mai complesso – spiega Gloria Arbib (nell’immagine a fianco) – per raccontare le vicende di persone diverse, spinte ad accettare la sfida dalla passione ideologica, dai casi della vita, dai valori ebraici, dal senso civico o anche semplicemente dalle persecuzioni che non lasciarono scelta neppure a quegli ebrei italiani che ingenuamente confidarono nel fascismo”. “Questo libro – aggiunge – è anche un atto di giustizia verso tutti coloro che offrirono la propria testimonianza. Non volevo confinarli in un saggio storico, ma documentare rigorosamente le loro vicende perché si sappia che nell’ora più difficile gli ebrei non restarono inerti”. Un mosaico prezioso per raccontare quante differenze e quante speranze racchiuda la vicenda degli ebrei italiani. E per ricordare che a tenere alto l’onore dell’Italia nell’ora più difficile, nonostante il dolore, per eroismo o per destino gli ebrei fecero la loro parte.
Pagine Ebraiche, maggio 2011