Qui Milano – Lev Chadash, Ugo Volli resta alla presidenza

“Ringrazio l’assemblea della fiducia accordatami e accetto l’incarico. Ringrazio quanti hanno partecipato al dibattito assembleare che è stato molto franco e chiarificatore ma anche amichevole. La differenza delle personalità e delle opinioni è una grande ricchezza di Lev Chadash”. Queste le prime parole pronunciate da Ugo Volli, confermato alla presidenza dell’ente per il prossimo biennio, nel suo discorso di insediamento di fronte alla gremita assemblea del primo movimento ebraico progressive in Italia riunitasi negli scorsi giorni a Milano per eleggere il nuovo Consiglio direttivo. Insieme a Volli siederanno in Consiglio Eva Mangialajo, Paola Avigail Senigaglia, Paola Sonnino e Pierpaolo Ottolenghi. “Ringrazio – ha proseguito Volli – quanti negli anni scorsi hanno contribuito a fare di Lev Chadash una realtà viva e appassionata dell’ebraismo italiano, una scintilla di Am Israel accogliente e aperta. Continueremo nella nostra strada, ci sforzeremo di contribuire in maniera costruttiva alla crescita dell’ebraismo italiano e del movimento progressive internazionale”. Volli ha poi indirizzato ringraziamenti sentiti a Haim Cipriani, guida spirituale di Lev Chadash e al minian oltre a tutti coloro che in questi anni hanno sostenuto la vita comunitaria. Parole di approvazione anche per tutti gli iscritti: “Ringrazio i nostri iscritti che sono i soli finanziatori e padroni di una sinagoga che non vive se non dei loro contributi. Ci aspettano certamente momenti difficili per tutto il popolo ebraico ma anche le gioie condivise di una vita ebraica. Am Israel chai vechaiam”. Nel corso del dibattito assembleare che ha portato alla rielezione di Volli sono state approvate alcune fondamentali mozioni tra cui quella che riduce il numero dei consiglieri a cinque unità e quella in cui si ribadiscono fiducia e incarico al rav Cipriani. Sono state inoltre condivise dall’assemblea la linea di dialogo critico seguita negli ultimi anni da Lev Chadash nei confronti dell’UCEI e la collaborazione con gli enti europei e internazionali deputati a rappresentare l’ebraismo progressive. Tra le varie raccomandazioni espresse dai presenti la destinazione di una quota del bilancio comunitario, fino a una quota del dieci per cento, a opere di Tikkun Olam e Tzedakà.