Irgun Olei Italia – Da Roma progetti al futuro
Vito Anav è soddisfatto per i risultati ottenuti nel breve soggiorno romano che lo hanno visto impegnato nei molti incontri dell’Irgun Olei Italia, organizzazione che rappresenta gli Olim nuovi e vecchi residenti in tutto il territorio nazionale israeliano. Sposato, sei figli, Anav ha fatto l’alyah nel 1979. Già presidente della Comunità ebraica italiana di Gerusalemme, è oggi presidente dell’Irgun Olei Italia. “Per la prima volta vi è stata a Roma una nostra presenza, in collaborazione con l’Agenzia Ebraica, alla festa di Yom Ha-Atzmaut” spiega Anav. “In questa occasione Alberto Piperno, consigliere dell’Irgun, un rappresentante della Sochnut di Roma e io abbiamo ricevuto i potenziali Olim e risposto alle prime domande. Nei due giorni successivi abbiamo inoltre incontrato le persone che mi avevano contattato durante la serata e intrattenuto molte conversazioni telefoniche con persone interessate da tutta Italia”.
La decisione dell’Irgun Olei Italia di essere nella Capitale per Yom Ha-Atzmaut, immediatamente appoggiata dalla Comunità ebraica di Roma, deriva dalle sempre crescenti richieste di Alyah da parte degli ebrei italiani. L’Irgun Olei Italia sta rafforzando la sua attività in Israele e allacciando contatti con molte istituzioni come l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, la Comunità Ebraica di Roma, la Deputazione di assistenza, le Scuole ebraiche, per far fronte al sempre crescente flusso di potenziali Olim. Parallelamente l’associazione persegue la realizzazione di alcuni progetti che hanno come finalità principale quella dell’aiuto nell’inserimento degli Olim nella società israeliana. Fra i progetti cui si punta di più vi è appunto quello dell’apertura di un Ulpan e la realizzazione di corsi professionali per aprire agli Olim nuove prospettive di lavoro. Questo si rende necessario soprattutto perché è cambiato il tipo di persone che si trasferiscono in Israele.
“Storicamente gli Olim – sottolinea Anav – erano per la maggior parte giovani e studenti. Quando ho fatto l’alyah erano principalmente quelli della mia età a compiere questo passaggio ma negli ultimi anni la tendenza è cambiata. Dal settembre 2010 sono infatti arrivate in Israele, oltre al solito numero di studenti, anche diciassette famiglie da tutta Italia. Credo che questo dipenda in gran parte da situazioni di disagio economico tra gli ebrei delle comunità italiane, soprattutto di quelle più grand icome Roma e Milano”.
La maggioranza delle famiglie che ora vivono nello Stato ebraico, prosegue Anav, “si è stabilita ad Ashdod dove l’Irgun Olei ha stretto un accordo con il centro di assorbimento per cercare di concentrare le famiglie italiane in un unico contesto così come da anni si fa con i francesi”. Alcune famiglie si sono inoltre stabilite a Tel Aviv e altre, sostenute dall’Irgun, a Gerusalemme.
Tra i progetti a breve termine del neo presidente vi è infine quello di ripetere un viaggio come quello che si è appena concluso nella Capitale anche in altre Comunità ebraiche italiane dove la presenza dell’Agenzia ebraica è meno sentita.
l.e.