Qui Roma – Religioni e democrazia

Religioni e democrazia, quale ruolo, quali sfide e quali responsabilità. A parlarne, nel suggestivo scenario della grande Moschea di Roma molti autorevoli ospiti tra cui l’ex primo ministro Giuliano Amato, il sindaco di Roma Gianni Alemanno, il rabbino capo Riccardo Di Segni, l’ex ambasciatore Mario Scialoja, il vescovo di Mazara del Vallo Domenico Mogavaro, il professor Domenico Di Leo della comunità di Sant’Egidio e il ministro per gli Affari Religiosi di Tunisia. A fare gli onori di casa il fondatore della Coreis Adb al-Wahid Pallavicini.
L’occasione è quella della settimana della cultura islamica organizzata da Roma Capitale in sinergia con il Centro Islamico Culturale d’Italia. Una settimana tra arte, musica, cinema, letteratura e fotografia che per la prima volta spalanca in Italia una finestra di tale ampiezza sul mondo islamico. Alla presenza tra gli altri del consigliere UCEI Victor Magiar, rav Di Segni ha ricordato la sua prima storica visita alla Moschea nel 2006 e citato un paradigmatico e pacifico scambio di esperienze tra ebrei e musulmani: il pellegrinaggio che ad ogni Lag Ba Omer porta migliaia di ebrei da tutto il mondo alla sinagoga di Djerba in Tunisia. Tra i vari punti toccati nel suo intervento, dal ruolo delle religioni nelle società democratiche alla necessità imprescindibile del dialogo interreligioso, rav Di Segni ha poi auspicato una maggiore apertura della Moschea romana alla cittadinanza anche attraverso occasioni all’insegna della convivialità.
“Chi ha un’identità forte non teme le altre identità. Chi ha un’identità forte è aperto al dialogo” gli ha fatto seguito il sindaco Alemanno ribadendo inoltre l’importanza simbolica di una manifestazione come quella che Roma dedica questi giorni all’Islam. Parallelamente all’incontro nella Moschea capitolina si è svolto questa mattina alla Casa dell’Architettura un dibattito sul ruolo della donna nelle religioni monoteiste. Un dialogo tra teologia e laicità a cui hanno partecipato Yahya Pallavicini, Samir Khalil Samir, rav Benedetto Caruccci Viterbi, Biancamaria Scarcia Amoretti, Anna Foa e Souad Sbai.