numeri…

Nel trattato talmudico di Yomà (21b) si discute il verso del profeta Oshea (2, 1) che leggeremo il prossimo Shabbat: “E sarà il numero dei figli d’Israele come la sabbia del mare che non si può misurare né contare”. I maestri del Talmud, molto spesso hanno usato i numeri non per il loro “valore matematico”, ma per esaltare dei concetti “esagerando” in misure, quantità ecc. In questo caso, però, notano giustamente che il verso del profeta Oshea, inizia con il termine “numero” e si chiude con le parole “che non si può misurare né contare”. In effetti non esiste in natura un numero che non si possa contare o misurare. La risposta dei maestri per risolvere la possibile incongruenza è esemplare: il numero…non si può misurare né contare quando si mette in pratica la volontà del Signore. Questo detto talmudico, insegna che siamo equiparabili a quel “numero” che non si misura e non si conta, quando l’identità del popolo d’Israele è commisurata all’essere “popolo prescelto” che studia la Torà e osserva le Mitzwoth.

Adolfo Locci, rabbino capo di Padova