…Israele
Quando si parla di Israele, esiste una certa categoria di persone che sempre fa riferimento al “governo di Tel Aviv”. Chiaramente, il governo di Israele si trova a Gerusalemme, che è anche la sede del Presidente della Repubblica, della Knésset (il Parlamento), e della Corte Suprema – ossia di tutti gli organi essenziali nell’ordinamento di uno stato democratico definito dalla separazione dei poteri. Nello scrivere “governo di Tel Aviv”, questi portatori d’acqua nel pubblico dibattito pensano evidentemente di incidere nell’alta politica, ossia di evidenziare il loro dissenso dall’amministrazione israeliana, ovvero di esternare la loro presa di distanza dall’esistenza di uno stato ebraico. Ora è avvenuta una cosa straordinaria. Un altro gruppo di persone, di quelle che generalmente scrivono “governo di Gerusalemme”, ha proposto di trasferire da Roma a Milano un certo numero di ministeri, creando cosí di fatto una specie di “governo di Milano” in contrapposizione al “governo di Roma”. La reazione di quelli che scrivono “governo di Tel Aviv” contro quelli che vogliono il “governo di Milano” è stata, prevedibilmente, molto negativa. Se il tutto non fosse cosí esilarante, sarebbe davvero triste.
Sergio Della Pergola, Università Ebraica di Gerusalemme