…timori

Sogni degli ultimi giorni di scuola: “Nell’ora di matematica, quando vedevo lassù il professore scartabellare il registro e cercare probabilmente il mio nome, quando confortavo quella visione di forza, di terrore e di realtà con la mia inconcepibile ignoranza, mi auguravo, trasognato per l’angoscia, di potermi alzare facendomi invisibile, di passare come uno spettro fra i banchi, di volare davanti al professore, leggero come la mia scienza matematica, di attraversare in qualche modo la porta e di riapparire là fuori libero all’aria buona che in tutto il mondo a me noto non conteneva tante tensioni come in quell’aula. Ma ciò non avveniva.” (Franz Kafka, Lettere a Milena).

Sonia Brunetti Luzzati