…intolleranza
La discussione sulla reciproca estraneità o sulla contiguità tra antisemitismo e islamofobia ha riscaldato gli animi di molti. Quando si scatena l’odio nei confronti di qualcuno (ma oltre gli islamici e gli ebrei, io non dimenticherei i cinesi, più generalmente i “gialli”) l’indagine deve porre attenzione non sui perseguitati, ma sugli spaventati e sui suggestionabili. E gli indicatori da valutare sono le retoriche che si mettono in atto. Ovvero ciò che gli spaventati dicono e ciò che i suggestionabili assorbono. Lavorando seriamente sull’immaginario antisemita, proprio adottando questo doppio punto di osservazione, Francesco Germinario ha pubblicato un libro (“Argomenti per lo sterminio”, Einaudi) su cui varrebbe la pena riflettere seriamente. Al centro non ci sono le vittime, ma l’immaginario degli spaventati e dei suggestionabili nella seconda metà dell’Ottocento. Ovvero i nonni e i bisnonni di coloro che nel Novecento dopo diventano carnefici e spettatori plaudenti dei massacri.
David Bidussa, storico sociale delle idee