olfatto…
L’olfatto è un senso un po’ trascurato rispetto agli altri, forse a causa del processo evolutivo (o creativo) che nella specie umana lo ha reso meno importante di quanto sia invece per molti altre specie animali. Eppure la tradizione religiosa se ne occupa con attenzione, prescrivendo ben cinque differenti benedizioni da recitare quando si gode di un profumo, ognuna per una circostanza differente; si benedice il Signore creatore di un olio piacevole, o che mette nella frutta un buon odore, o che crea legni, erbe o specie profumate. Una di queste benedizioni va recitata alla fine del Sabato, odorando un profumo per compensare l’anima aggiuntiva che ci lascia con il buio. Domani sera, festa di Shavuot, l’olfatto si prenderà la sua rivincita; in una festa povera di segni specifici gli usi locali hanno sviluppato l’abitudine di addobbare le sinagoghe con fiori per ricreare l’atmosfera particolare della rivelazione sul Sinai, visiva e olfattiva. Non dovremo dimenticare di recitare una benedizione, sentendo quei profumi.
Riccardo Di Segni, rabbino capo di Roma