nipoti…

” …Chi insegna al figlio di suo figlio la Torah, può ritenere di avere ricevuto la Torah direttamente dal Monte Sinai…” (T. B. Qiddushin 30 a). Questa metafora rabbinica ci indica, fra le altre cose, come siano i nipoti a costituire il “Monte Sinai”, la fonte dell’Insegnamento, per i nonni trasformati in discepoli che ascoltano e apprendono dalle nuove generazioni. Una prospettiva rovesciata rispetto a ciò che appare a prima vista. Zemàn Matàn Toratenu, il Tempo del Dono della nostra Torah, che festeggiamo da questa sera, non è un “c’era una volta…” , ma un tempo nel quale il passato diviene presente e si proietta nel futuro. Tutto questo è il risultato della disposizione a mettersi in gioco, a strapparsi a un cammino predisposto interiorizzando un comportamento che possa trascendere una struttura abitudinaria. Non a caso il brano della Torah che leggeremo domattina, il capitolo 19 dell’Esodo, e che introduce le Dieci Parole inizia con la parola “Bachodesh”, nel capomese, all’insegna del nuovo. Una sfida che si gioca sul futuro e che ci viene proposta nel concreto di un vissuto quotidiano.

Roberto Della Rocca, rabbino