Segni di rottura, segni di dialogo dopo lo strappo dei giovani musulmani

Forti reazioni nella comunità islamica a seguito del comunicato rilasciato dall’Unione Giovani Ebrei d’Italia a proposito del video denigratorio su Israele postato lunedì scorso su youtube dai Giovani Musulmani d’Italia. Vicenda molto grave e ancora irrisolta (nessuno del direttivo Gmi si è finora espresso) che lascia presagire una probabile rottura tra le due rappresentanze. Di seguito pubblichiamo l’intervento del presidente dell’Associazione Donne Arabe d’Italia Dounia Ettaib. Il suo è un attacco senza sconti rivolto ai vertici del Gmi e un appello all’imprescindibilità del confronto tra ebrei e musulmani. “Ringraziamo Dounia per il suo intervento perché ha capito che per noi il dialogo è essenziale” commenta il presidente Ugei Daniele Massimo Regard.

Come presidente dell’Associazione Donne Arabe d’Italia mi rammarico nel vedere ancora oggi nel 2011 un attacco discriminatorio verso uno Stato come Israele.
Come donna che si impegna da sempre nel dialogo e nel rispetto della vita, mi rattrista vedere che questi valori e queste battaglie non sono condivisi da tutti, soprattutto da coloro che dichiarano di difendere le vittime dei soprusi di una “pseudo occupazione”.
Peccato che queste voci non si sentano quando vengono ritrovati dei cadaveri di donne sulle spiagge di Gaza, peccato che queste voci non si sentano quando donne palestinesi vengono stuprate e subiscono ogni genere di violenza, peccato che questi voci, non si sentano quando abbiamo grosse manifestazioni come la Bit, la fiera del Turismo che si tiene a Milano, e agli stand cinesi o cubani o africani nessuno manifesti il suo disdegno per come in quei paesi venga commesso ogni genere di crimine contro l’umanità.
Parlando di occupazione non ho visto a tutt’oggi nessuna manifestazione contro ambasciate di vari paesi arabi, in solidarietà ai popoli che oggi vengono letteralmente uccisi dai loro governi.
Senza citarli tutti penso semplicemente al Bahrein, tutti noi abbiamo visto la kermesse dell’esercito saudita sulle strade del Bahrein, stranamente nessuno ha urlato all’occupazione.
Peccato che si sia perso tempo solo a diffamare uno Stato invece di contribuire a costruire i ponti per la vita.
Chi rinnega uno Stato rinnega la vita umana intera.

Dounia Ettaib