Per favore, no
Kibbutz Sasa, Alta Galilea a tre minuti dal Libano. “Giovani ebrei e giovani musulmani verso una rottura?”. Per favore no!
Visito il sito dei Giovani Musulmani d’Italia e mentre lo cerco penso: “Fammi trovare delle similitudini mio D-o!”. Appare l’home page: leggo, una preghiera per Arslan, un ragazzo investito a Mantova da un pirata della strada, l’appello di Sara, una ragazza musulmana che è nata in Italia e vive con serenità la sua doppia cultura e chiede il diritto di voto, e un video di youtube che potrebbe essere quello di un ragazzo ebreo della diaspora…”alla ricerca di risposte, alla ricerca di uno spazio!”. E’ un sito di ragazzi che provano a migliorare la loro vita e la vita della propria comunità… proprio come i Giovani Ebrei d’Italia.
Nura e Yassine, come Jonathan o David, bei volti, bei sorrisi, studenti di architettura, di filosofia, di fisica. Tra le righe e le immagini traspare un grande senso di responsabilità verso la propria gente e verso l’umanità, la voglia di cambiare e migliorare, il bisogno profondo di essere rispettati per ciò che si è e di risvegliare negli altri simpatia e empatia per la propria cultura.
Omar Jibril e Daniele Regard, la vita è fatta di scelte, avete un grande compito: siete il futuro. Il nostro futuro, quello dei vostri figli che l’amore vorrà darvi, siete responsabili del mondo che troveranno al loro arrivo. Voi siete i responsabili. Voi, insieme ai giovani che guidate.
Per favore: incontratevi! Sfidate chi vi invita alla rottura. Incontratevi e guardatevi negli occhi. Mettete da parte le offese, le ingiurie, i pregiudizi. Mettete da parte chi vi ricorda solo il volto negativo dell’altro. Il vostro cuore è in Oriente ma voi siete nati e cresciuti in un Paese senza guerre. Voi, voi, voi potete cambiare il futuro! Voi che siete venuti alla luce dopo le lunghe guerre vissute dai vostri nonni… perché ricominciare a combattere, ad odiare, ad accusare, ad oscurare? Perché tornare indietro? Incontratevi! Quando vi parlerete scoprirete di nuovo che avete tanto in comune, che ognuno di voi è giustamente orgoglioso della propria Fede, delle proprie tradizioni, ma che al mondo c’è posto per tutta questa abbondanza di bellezza, che non c’è bisogno di annullare l’altro.
Se veramente vi importa di noi, del nostro destino, che è anche il vostro, trovate un modo per sconfiggere l’astio, il rancore. Siete nati in un Paese dove la guerra è ormai un ricordo. Avete la possibilità di cercare soluzioni per inventare il seguito della nostra storia, senza lottare continuamente per la vostra sopravvivenza. Forse proprio voi, Omar e Daniele, siete stati scelti per questo incontro straordinario. Forse per merito vostro, da lì, dall’Italia, terra benedetta di rugiada divina, scaturirà quella scintilla che farà si che “si trasformino le lance in vomeri d’aratro…e non si farà più la guerra”.
Stupite tutti! Incontratevi. Vorrei essere lì con voi, ragazzi, in quel momento. Magari insieme alla mia amica Dounia Ettayeb.
Con affetto
Angelica Edna Calò Livne, da Israele