…terroristi

Israele, pare con l’accordo di Bibi Netanyahu, aveva promesso all’Autorità palestinese di restituire le salme di 84 terroristi uccisi negli anni fra il 1967 e il 1997. I corpi di terroristi palestinesi a disposizione sono a tutt’oggi 317, e nelle intenzioni israeliane questo doveva essere un gesto di conciliazione in vista di sperabili gesti costruttivi dall’altra parte. All’ultimo momento, il ministro della difesa Ehud Barak ha sospeso l’operazione avendo scoperto che tra i cadaveri vi erano anche due prominenti terroristi di Hamas morti nel 1998. I palestinesi sono rimasti delusi perché avevano già organizzato manifestazioni celebrative del ritorno dei loro cari estinti. Ora si è saputo che fra gli 84 corpi promessi, e per ora “congelati”, vi era anche quello di Hanadi Giadadàt, l’avvocatessa di Jenin (una laureata in legge, dunque non una morta di fame resa disperata dall’occupazione israeliana) che il 4 ottobre 2003 si era fatta esplodere nel ristorante Matar a Haifa causando la morte di 21 persone. Inclusi nella lista degli 84 erano anche i corpi degli autori (entrambi studenti all’università di Bir Zeit presso Ramallah, dunque non due poveri sprovveduti analfabeti) dei due attentati del 9 settembre 2003, il primo alla stazione dell’autobus di Zerifín in cui persero la vita nove soldati; e il secondo al caffé Hillel alla German Colony di Gerusalemme in cui, insieme ad altre cinque persone, persero la vita il Dottor David Appelbaum – direttore della sala del pronto soccorso all’Ospedale Shaaré Tzedek – e la figlia Nava, ventenne, che avrebbe dovuto sposarsi il giorno dopo. La logica di Barak sembra essere che se voi non ci date i nostri vivi (Gil’ad Shalit) noi non vi diamo i vostri morti. Certo su questo dilemma si potrebbe impiantare un’ampia e edificante discussione sulla vita e sulla morte, sul rispetto e sulla morale, sull’onore e sui diritti, sull’onestà e sulla reciprocità. Speriamo che, nei posti giusti, qualcuno voglia iniziare questa riflessione.

Sergio Della Pergola, Università Ebraica di Gerusalemme