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…insegnamento

“Rabbi [Rabbi Yehuda haNasi] stava esponendo la Torah, ma sentì odore di aglio. “Chi ha mangiato aglio se ne vada”, disse. Rabbi Hiyya si alzò e uscì. Al che tutti gli altri allievi si alzarono e uscirono. Il giorno dopo, Rabbi Shimon, figlio di Rabbi, incontrò Rabbi Hiyya e gli disse: “Dunque sei stato tu ieri a disturbare mio padre!” E Rabbi Hiyya: “Non sia mai che io sia colpevole di una cosa simile in Israele!” (Bavli, Sanhedrin 11a). Rabbi Hiyya si era assunto la colpa dell’odore per evitare che una insignificante indagine ritardasse la lezione, e magari anche per togliere d’imbarazzo qualche suo compagno; i compagni, a loro volta, non lo avevano lasciato solo nella (immeritata) vergogna. Da allora, il mondo è cambiato. Ma non sono cambiati il colpevole che si nasconde vigliacco fra la folla e il pregiudizio nei riguardi dell’aglio.

Dario Calimani, anglista