…Rubino

Il testimone non è mai uno che ha diritto di parola perché ha più cose degli altri da raccontare. E’ una figura che rappresenta un’esperienza che sarebbe tragico perdere: non solo per ciò che ha subito, ma anche, e forse oggi soprattutto, per come ha reagito. La prima cosa che sta al centro del racconto del testimone è la consapevolezza che la storia è fatta di uomini e donne che la abitano, che la subiscono e che, talora, trovano anche la forza di reagire. Se quella vicenda è carica di dolore essa contiene anche altre cose che hanno un alto valore per chi incontra quelle storie ed è chiamato a riflettervi e a farle proprie. Tra queste una mi sembra essenziale: il racconto è la storia della propria dignità, del modo in cui la si ritrova e la si rivendica con parole semplici, talora elementari, ma essenziali.
Ciao Rubino. Grazie

David Bidussa, storico sociale delle idee