…antisemitismo

Nel suo tristemente famoso pamphlet Lettera a un amico ebreo, l’ex-ambasciatore Sergio Romano scriveva: “Grazie al cielo esiste ancora un paese dove è possibile ‘parlar male’ degli ebrei, ed è naturalmente Israele”. Un tocco di intelligente ironia? No. Il parlar male degli ebrei è a tutt’oggi uno degli interessi precipui di Sergio Romano che lo pratica, con ogni pretesto e con fedele assiduità, sulla pelle di Israele. Enrico Deaglio definiva ‘raccapriccianti’ le sue idee. Non un opinionista sereno e obiettivo, ma un malevolo partigiano ai danni della sua stessa intelligenza. Non lo illumina la luce del dubbio, non lo salva l’esercizio del distacco critico. Non si riesce mai a coglierlo in fallo questo liberale impenitente: mai che esprima una sola idea che non collimi con il suo antisemitismo di fondo. Sono fra quelli che sostengono che l’antisionismo non sia sempre antisemitismo, e ci credo. Leggendo Sergio Romano non si riesce proprio a raggiungere questa certezza.

Dario Calimani, anglista