Quello che resta
Lo stragista norvegese naturalmente ha un avvocato. L’avvocato ha parlato alle telelcanmere e la linea difensiva è che lo stragista sia un pazzo, il che come si sa attenuerebbe la pena. Il punto è se i nazisti abbiano nelle prooprie file solo persone che sono pazze, o il nazismo sia un sistema alla rovescia, una società per ora minima che intende regolare la società principale per mezzo di terrore, insulti efferati, stragi. Ancora oggi, esiste una vulgata secondo cui Hitler era un pazzo, ma alla base della crudeltà umana degli ultimi 100 anni, di cui il nazismo è perfetta metafora e infatti riaffiora inaffondabile, appare una questione spirituale che in senso classico possiamo dire politica. Spirtitualmente e politicamente il mondo di ora continene mercato anche quando dovrebbe contenere spirito: i film sono di genere, la letteratura di genere, la musica di genere, la televisione comunicazione di generi (politica, pubblicitá, sport, spettacolo: cioé target); lo studio, test dove apporre x sui generi del mercato in cui gli studenti abiteranno chiamandolo casa. Governa un’idea civile secondo cui bisogna lavorare 17 ore al giorno, senza regole, tutele, è normale vivere da schiavi. Quanto rimane fuori da tale sistema viene considerato obsoleto: la fede superstizione, la sola religione ammessa è la scienza; il socialismo un fallimento, il pensiero liberale un’ingenuitâ sfiorita, l’ecologia pura sovversione, e questo è vero. Rimane lo spazio per un pensiero subumano, primordiale, senza storia e memoria – il nazismo. Altro che follia: merda calzata e vestita.
Il Tizio della sera