…Salamone Rossi
Mantova, 30 luglio: in una sala del palazzo Te, l’ensemble Profeti della Quinta suona brani di Salamone Rossi e di altri compositori del Seicento, da Frescobaldi a Monteverdi. Il concerto è straordinario, ma al di là della bellezza dei brani e dell’esecuzione la mente si perde sul senso di quell’intima adesione di Rossi all’estetica musicale barocca, sulla connessione strettissima che esiste tra i suoi brani e quelli dei musicisti cristiani. Ascoltando, ti sembra di andare alle radici musicali di un meticciato culturale fondativo della nostra cultura, nonostante le differenze e le barriere. Poi pensi a quegli stessi ebrei di Mantova rovinosamente cacciati dagli Asburgo nel 1630, lo stesso anno della morte di Salamone Rossi, e ti domandi come quella bellezza che attraversa le culture abbia potuto coesistere con i ghetti, la protezione convivere con i roghi e i battesimi forzati. E’ l’antico dillemma della storia degli ebrei, e in particolare di quella degli ebrei d’Italia.
Anna Foa, storica