…crisi

Le cronache di questa crisi economica, di cui temo si presenteranno presto i corollari politici, mostrano, in ogni Paese occidentale, che ci si è scordati che la democrazia è un luogo decisionale. Certo particolare, ma sempre tale rimane. Un insegnamento che viene da lontano, da quella tradizione che ha tentato di edificare un diverso modello sociale rispetto alle gerarchie imperiali, collocandosi al confine (geografico ed esistenziale) fra Oriente ed Occidente. L’identità israelita diventa tale solo nel momento in cui Yaakov comprende che uno sguardo universalistico necessita di un luogo di edificazione, ossia di un limite (il riferimento è alla Terra, ma anche alla Legge) che ne circoscriva le condizioni di possibilità. Se tutto è affidato alle buone intenzioni, si rischia di rimanere sempre servi di Labano; in senso generale, si innescano meccanismi degenerativi che rendono vana l’intenzionalità originaria. Speriamo che i nostri governanti se ne rendano conto. Il rischio è che si affermi sempre più il modello Cina-Mitzraim, o peggio ancora, vedere tornare Amalek.

Davide Assael, ricercatore