…opinioni
Con l’amico Ugo Tramballi da oltre trent’anni ci troviamo su posizioni molto lontane su quello che succede in Israele e nel Medio Oriente. Una volta abbiamo parlato civilmente per diverse ore nella succàh di casa mia, concludendo che eravamo pienamente d’accordo nell’essere pienamente in disaccordo. Il 28 agosto Ugo ha pubblicato sul Sole 24 Ore questa straordinaria analisi e proposta: “Egitto e Tunisia stanno già affrontando i due problemi fondamentali e mai prima toccati di una democrazia in quella regione: il ruolo delle forze armate e dell’Islam politico. I militari devono uscire dalle istituzioni civili per proteggere l’essenza laica dello Stato; i Fratelli musulmani devono entrare in quelle istituzioni per contribuire a rafforzare il carattere a-religioso e civile della cosa pubblica”. Sarebbe un po’ come dire, riguardo a Israele: meno influenza dell’esercito nelle istituzioni civili (soprattutto nel bilancio dello stato); gli ebrei ultra-ortodossi devono entrare in quelle istituzioni per contribuire a rafforzare il carattere a-religioso e civile della cosa pubblica. Oppure, riguardo all’Italia: meno esercito (che effettivamente oggi non si vede molto); gli ordini religiosi cattolici devono entrare in quelle istituzioni per contribuire a rafforzare il carattere a-religioso e civile della cosa pubblica. Dei Borboni si diceva che non hanno imparato nulla e non hanno dimenticato nulla. Dell’amico Ugo direi invece che non ha imparato nulla e ha dimenticato tutto.
Sergio Della Pergola, Università Ebraica di Gerusalemme