…Unità
Quando mi è giunta la notizia della morte di Giorgina Arian Levi avevo da poco finito di rileggere il libro che aveva pubblicato, insieme con Giulio Disegni, nel 1998, Fuori dal ghetto. Il 1848 degli ebrei. E’ un bel libro, pieno di suggestioni intelligenti, ma quello che mi ha colpito di più, a questa rilettura, è la domanda che vi emerge: perché il Piemonte? Perché il Piemonte si colloca alla guida del processo unitario e lo stesso Piemonte sancisce per primo in Italia il principio dell’uguaglianza delle minoranze, i valdesi e gli ebrei? Il nesso tra questa scelta e il progetto unitario vi appare forte e stretto, come significative vi appaiono le discussioni, le proposte, gli scritti prodotti tra la prima emancipazione e il 1848 dagli ebrei piemontesi, in un circolo d’intenti con gli intellettuali e i politici, dai D’Azeglio a Cavour, che di questa emancipazione si fecero strenui sostenitori. Ne emerge una storia di intensa presenza e attività da parte del mondo ebraico, e una concordanza ideale e politica tra ebrei e Risorgimento che segnerà fortemente nei primmi decenni la storia del giovane Stato italiano. Una storia che per Giorgina Arian Levi – come per molti della sua generazione – fu anche la premessa ideale alle sue scelte di vita ed alle sue battaglie.
Anna Foa, storica