Qui Roma – Festival tra Talmud e memorie

Ancora grandi emozioni e stimoli nell’area del vecchio Ghetto per la seconda giornata del Festival Internazionale di Letteratura Ebraica. Apertosi durante la Notte della Cabbalà che ha richiamato – secondo quanto appreso dagli organizzatori – circa 30mila cittadini romani al Portico d’Ottavia e dintorni, il Festival è proseguito domenica con una serie di appuntamenti apprezzati da un pubblico partecipe e folto. Tema forte della giornata il Talmud, pilastro della tradizione e della metodologia ebraica. Il Talmud, di cui si avrà presto una traduzione in italiano a seguito del recente accordo siglato con il governo, è stato infatti al centro degli incontri che hanno visto protagonisti, in mattinata, il rav Roberto Della Rocca e Stefano Levi Della Torre, e con il calar del sole, il maestro Haim Baharier. Nel mezzo, a suggellare la rinnovata centralità della Comunità di Roma e delle sue anime all’interno del Festival, l’inaugurazione, svoltasi nel tardo pomeriggio al Museo Ebraico, della mostra L’istruzione di sacro e civile nel ghetto di Roma: la Compagnia Talmud Torah e la presentazione del volume Le confraternite ebraiche. Talmud Torah e Ghemilut Chasadim: premesse storiche e attività agli inizi dell’età contemporanea a cura dell’Archivio Storico con il finanziamento del Fondo Otto per Mille UCEI.
Smaltite le soddisfazioni del weekend, oggi pomeriggio si riparte con un triplice appuntamento di grande interesse. Aprirà la terza giornata di rassegna una conversazione, con forte taglio sefardita, tra Anais Ginori ed Eliette Abécassis alle 18 al Palazzo della Cultura. Alle 18.30 invece, nella vicina Ermanno Tedeschi Gallery, inaugurazione della mostra dell’artista Menasse Kadishman. Chiuderà alle 21, ancora al Palazzo della Cultura, l’incontro tra Chiara Valerio e la scrittrice israeliana Ronit Matalon.