Un anno per il Sud

L’anno ebraico che ci stiamo lasciando alle spalle è stato un anno molto, molto difficile per la nostra piccola comunità di Trani.
Qualche mese fa ci ha lasciati il nostro caro Avraham Zecchillo z.l., shammash della splendida sinagoga Scolanova e tra gli artefici della rinascita dell’ebraismo a Trani e in Puglia.
Oltre a ciò, persone estranee alla nostra kehillà hanno sino a poco tempo fa minato seriamente la serenità comunitaria e il nostro operato di promozione dei valori ebraici sul territorio.
Ma, con l’aiuto dell’Hashem e grazie a un enorme lavoro di ricostruzione ad ogni livello da parte del nostro Rav Shalom Bahbout, del Delegato di Sezione Dov Holzer e modestamente del sottoscritto abbiamo risalito la china, ripreso quasi regolarmente le tefilloth, riavviati i lavori di ottimizzazione e decoro della nostra sinagoga, messo su un bel minian, avviato un programma per la promozione della cultura ebraica e della kashruth, intrapreso con Comune di Trani, Provincia di Barletta-Andria-Trani e Regione Puglia una nutrita agenda di eventi culturali e artistici di enorme spessore e visibilità internazionale.
Dulcis in fundo, dopo molti anni di attesa abbiamo assistito al felice completamento del ghiur di diversi nostri correligionari e corregionali sannicandresi.
Il 28 e 29 ottobre scrittori e giornalisti americani coordinati da Regione Puglia e Primo Levi Center di New York saranno a Trani per trascorrere un intenso shabbath e prender nota dei grandi passi in avanti compiuti dall’ebraismo a Trani e nell’Italia meridionale da Sannicandro a Palmi e Siracusa.
Molto resta da fare; che l’anno 5772 possa illuminare le menti di chi governa e coordina la vita ebraica nazionale perché d’ora in poi si guardi all’Italia meridionale non più come la Cenerentola dell’ebraismo italiano ma come una delle più grandi possibilità di crescita e di risorse umane del popolo d’Israele.

Francesco Lotoro, responsabile culturale della Sezione di Trani della Comunità Ebraica di Napoli