preghiera/teshuvà…

Un giorno Rabbì Chelbò domandò a Rabbì Shmuèl ben Nachman: “Ho sentito dire che sei molto bravo ad interpretare le Sacre Scritture, come interpreti il verso di Echà (3, 44) dove è scritto Ti sei coperto o Signore in una nube affinché non ti giungesse la preghiera“. Egli rispose: “La preghiera è stata paragonata a una fontana mentre la Teshuvà – il pentimento – è simile al mare. Così come una fontana può essere a volte aperta e a volte chiusa, così la Tefillàh a volte giunge a Dio, ed Egli ci esaudisce, e a volte non giunge al Santo Benedetto Egli Sia. Ma le acque del mare scorrono ininterrottamente, così le porte del cielo sono sempre aperte per ricevere la Teshuvà di un cuore sinceramente pentito.

David Sciunnach, rabbino