…conoscenza

Nel “documento conclusivo dell’indagine conoscitiva sull’antisemitismo” distribuito in questi giorni dal Comitato parlamentare istituito nel dicembre 2009, si osservano molte cose di buon senso. Tra queste si sottolinea il ruolo preventivo che dovrebbe svolgere la scuola. Non dico che non sia un aspetto importante, ma a me sembra indispensabile, perché la scuola possa essere uno dei luoghi riflettere su ciò che ci si aspetta dallo studio e dalla storia. Fino a che si chiederà agli insegnanti e agli storici di svolgere un ruolo morale non si faranno passi significativi. Al di là delle buone intenzioni dei molti che lavorano nella scuola, di una classe politica che si preoccupa del grado di sapere di cui saranno dotati i cittadini di domani, il problema non è conoscere meglio il passato, perché questo ci eviterà domani brutte sorprese.
Questo è un modello socratico di formazione (nel caso specifico, significa dire che si è antisemiti per ignoranza) per cui l’antisemitismo si batte se si conosce meglio il passato. Forse è anche così, ma non mi pare un passaggio risolutivo. Il problema è la disponibilità a credere nelle spiegazioni, ovvero nell’accontentarsi delle cose che si sanno. Ignoranza e pregiudizio per quanto spesso coesistano, non coincidono. Per cui un altro percorso da battere è quello che non chiede di saperne di più, ma indagare quale sia la soglia minima al di là della quale un’informazione si trasforma in criterio di giudizio.
Oggi l’antisemitismo, nelle sue forme attuali, non è essenzialmente ignoranza, bensì discende dal modello interpretativo della storia che si adotta. Ovvero discende non da non sapere il passato, ma da come ce lo raccontiamo. E spesso questo non dipende dal fatto di aver studiato male la storia o di saperne poca o di non conoscerla affatto, ma da ciò che riteniamo sia la radice che fonda il nostro malessere nel presente. Come nell’arte scultorea, la fisionomia dell’antisemitismo non si capisce aggiungendo materia, ma spesso, scavando la materia che già c’è.

David Bidussa, storico sociale delle idee