Gattegna: “16 ottobre, pagina di crudeltà”

In occasione del sessantottesimo anniversario del rastrellamento degli ebrei di Roma ad opera dei nazifascisti, il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Renzo Gattegna ha dichiarato:

Passeggiare nei vicoli del quartiere ebraico di Roma è una esperienza straordinaria. Un viaggio tra colori, suoni e identità che raccontano le plurimillenarie vicende di una comunità antichissima. Eppure quelle stesse strade attraversate quotidianamente da migliaia di turisti e curiosi, quegli stessi poetici luoghi in cui si realizza oggi un proficuo ponte tra ebraismo e società italiana, furono non troppo tempo addietro scenario di una pagina atroce di codardia e crudeltà. Il rastrellamento degli ebrei della Capitale, di cui si ricorda in queste ore il 68esimo anniversario, è stato uno dei momenti più drammatici ed emblematici delle persecuzioni antisemite in Italia. 1024 ebrei romani, strappati all’affetto dei loro cari e da una città che amavano visceralmente, furono deportati nei campi di sterminio. Solo pochissimi, provati nel fisico e nella mente, avrebbero fatto ritorno e sarebbero riusciti a ricostruirsi tra molte difficoltà una vita. Ad essi va come sempre la nostra gratitudine. È grazie al loro coraggio e alle testimonianze di quanti riuscirono a scampare all’agguato che siamo oggi in grado di ricostruire quei momenti atroci di un passato che non possiamo e non vogliamo dimenticare. Un passato di morte sulle cui ceneri sarebbe stata rifondata una società all’insegna della libertà e della tolleranza religiosa. Un passato che noi, figli e nipoti di perseguitati, abbiamo l’obbligo di conoscere e comprendere così da poterlo trasmettere correttamente alle nuove generazioni.