Qui Roma – Luca Zevi: “Conservare l’avvenire”

Quale rapporto tra salvaguardia e progetto? In quale caso scegliere la conservazione e in quale invece propendere per il rinnovamento? Domande centrali nelle politiche di urbanistica a cui Luca Zevi, progettista e professore universitario, ha provato a dare una risposta nel suo libro di recente uscita Conservazione dell’avvenire, volume che passa in rassegna lo stato delle nostre città e che individua nell’esperienza storica ebraica, nel rapporto intenso ma non feticistico col passato di questa identità, un importante modello di riferimento cui tendere per costruire città più accoglienti e inclusive. Molti gli spunti, molte le riflessioni suscitate dalla lettura del testo. Di questo e di altro ancora si è discusso ieri nella sede della provincia di Roma nel corso di un intenso incontro al quale erano invitati a portare un contributo, oltre all’autore, anche l’ex sindaco di Roma Walter Veltroni, il rabbino capo Riccardo Di Segni, il filosofo Giacomo Marramao e il giornalista Marino Sinibaldi. Tra i vari argomenti affrontati, spesso declinati in modo significativamente ebraico, il valore della Memoria e la sua perpetrazione attraverso le strutture architettoniche. Luca Zevi, progettista del nascituro museo della Shoah, si è soffermato su alcuni tra gli edifici più significativi dedicati alla Memoria nel mondo analizzando, attraverso una comparazione con questi, punti critici e sfide da cogliere dell’opportunità che si presenta oggi all’ebraismo italiano.