Nòach…
Nòach deve costruire personalmente l’arca che salverà il mondo; i Maestri sostengono che ci mise nientemeno che centoventi anni. Possiamo chiederci perché Ha-Qadòsh Barùkh Hu non gliel’abbia fatta trovare pronta, come il montone di Avraham e le Tavole della Legge. Il Midràsh risponde che in tutto quel tempo Nòach ha anche cercato di convincere la gente a cambiare comportamento, in modo da evitare il diluvio. Ma c’è anche un altro motivo: è l’essere umano che deve fabbricare la sua salvezza, agire per primo. Ciò vale anche oggi: se vogliamo che le nostre Comunità siano in grado di fornirci un Minyan, cerchiamo di essere noi fra i primi dieci; se vogliamo che i nostri figli non perdano il legame con l’Ebraismo, non demandiamo questo compito agli altri, ma manteniamo noi stessi questo legame nel quotidiano.
Elia Richetti, presidente dell’Assemblea rabbinica italiana