comunicazione…
L’inizio della Torà, prima di entrare nella storia di Abramo, tocca temi di interesse universale, di cui in vario modo emerge l’attualità. Basti pensare ai temi della conservazione e della distruzione del creato, alle leggi universali, ai simboli della pace (colomba e arcobaleno). Tra gli ultimi temi a comparire, la confusione delle lingue di cui si parla alla fine della parashà di Noach che abbiamo letto questo shabat. In questa generazione abbiamo capito meglio che cosa significa moltiplicazione e confusione delle lingue, con lo sviluppo planetario dell’informatica. Appena si crea una tecnologia potente, le modalità di uso si frammentano e nasce il problema della incomunicabilità dei sistemi: supporti differenti, differenti linguaggi di programmazione, differenti programmi che non girano in tutte le macchine, archivi anche recenti non più leggibili. Si ripete la grande immagine biblica, quella dellla potenza tecnologica con tutti i suoi rischi, le domande sulle sue finalità, l’ineluttabilità della divisione e della dispersione e la sua problematica interpretazione come freno (punitivo?) allo sviluppo.
Riccardo Di Segni, rabbino capo di Roma