Quelle lettere per Gheddafi

Tra la vasta e spesso discutibile umanità con cui Mohammed Gheddafi ha intrattenuto una qualche forma di relazione durante la sua lunga dittatura, tutto ci si aspetterebbe di trovare fuorché un fioraio ebreo di Brooklyn in pensione. Eppure Louis Schlamowitz era per il Rais quello che si usa definire un “amico di penna”. A rivelarlo è stato lo stesso Schlamowitz in una intervista rilasciata ieri al New York Post. “Ho iniziato a scrivergli dalla fine degli anni Sessanta ricevendo in cambio numerose lettere e fotografie autografate” ha spiegato Louis, 81 anni, mostrando orgoglioso i suoi trofei. “È stato un buon amico di penna, ho sempre trovato encomiabile il fatto che mi rispondesse pur essendo il sottoscritto un signor nessuno”. La ‘pen friendship’ tra i due nasce con una lettera di congratulazioni inviata a Gheddafi nei giorni successivi alla rivoluzione del 1969. La lettera è condita da una richiesta: “Può gentilmente inviarmi un suo ritratto per la mia collezione di foto del Medio Oriente?”. Una richiesta apparentemente senza molte chance di riuscita. Eppure, a sorpresa, l’esito finale è positivo: dopo circa un mese nella cassetta della posta fa infatti capolino una foto autografata del Colonnello assieme a una nota in cui il diretto interessato esprime apprezzamento per il “kind message” ricevuto. È quello l’inizio di un lungo quanto singolare rapporto epistolare che durerà circa un ventennio sopravvivendo a divergenze ideologiche, politiche e di altro tipo. “Spesso non condividevo la sua politica, specie nei confronti di Israele, e non ho mancato occasione di scriverlo. Ma non è obbligatorio essere d’accordo con il proprio interlocutore per allacciare una corrispondenza” puntualizza Louis, che annovera tra i suoi vecchi ‘pen friends’ perfino l’Ayatollah Khomeini, “amicizia” che unita a quella con Gheddafi gli valse in un paio di casi la visita nel proprio appartamento di agenti della CIA. Il giochino si rompe però sul finire degli anni Ottanta con la strage di Lockerbie. Dopo un breve periodo di meditazione Louis prende carta e penna. Usa poche parole, ma ficcanti: “Se non ti prenderai cura della tua gente, la gente un giorno si prenderà cura di te”. Guardando ai fatti delle ultime settimane, un messaggio premonitore. Un messaggio che non fu però aperto e tornò al destinatario intonso chiudendo per sempre la corrispondenza tra i due. Ventitre anni dopo, la fine di un’era. “Mi è molto dispiaciuto vedere le ultimi immagini di Gheddafi trattato in quel modo barbaro” ha detto Schlamowitz. “But that’s politics”.
a.s