Informazione – L’agenzia è distratta e l’odio va in rete
L’agenzia di stampa GRTV, diretta da Antonio Giardullo, diffusa tra gli italiani all’estero e ben nota alla Presidenza del Consiglio e al Ministero degli Esteri a Roma, ha pubblicato una nota intitolata: “Palestina, un appello del Comitato Palestina nel cuore – Nel settimo anniversario dell’assassinio del Presidente Arafat”. Il titolo della notizia è un esempio di dove possa arrivare l’abbietta deformazione dell’informazione, considerando poi che Arafat nell’ultimo periodo della sua esistenza era notoriamente persona che non godeva di buona salute, anche a causa del suo stile di vita. A meno che non si voglia insinuare che Arafat sia stato assassinato dai suoi medici curanti all’ospedale di Parigi dove è deceduto, o forse dalla moglie e dagli alti funzionari palestinesi che circondavano l’infermo durante le sue ultime ore. Anche il prosieguo della notizia in cui si parla del “muro dell’apartheid, contro cui ogni giorno si scontrano i comitati popolari dei villaggi e delle città palestinesi” è un esempio di testo iperbolico e delirante prodotto da un passaggio di veline da parte di militanti politici (in questo caso palestinesi), inammissibile in un sistema di informazione documentata e democratica. L’espressione di idee politiche, serie o goliardiche, fa parte delle libertà civili fondamentali, ma la distorsione grottesca e unilaterale dei fatti e l’infiltrazione dell’odio propagandistico non hanno diritto di essere in un testo di agenzia, sia che si tratti di un organo ufficioso dello Stato oppure di un semplice bollettino privato.
Sergio Della Pergola, Università Ebraica di Gerusalemme
In risposta la direzione di GRTV ha pubblicato la nota che segue:
INIZIATIVA DI “PALESTINA NEL CUORE”,
ARAFAT MORTO E NON ASSASSINATO 7 ANNI FA
Le dovute precisazioni richieste dal Comites Israele
(GRTV) – La nostra agenzia ha pubblicato il 28 ottobre 2011 una nota del Comitato “Palestina nel cuore” che invitava a partecipare, il prossimo 11 novembre, ad una iniziativa nel Settimo anniversario della morte del presidente Arafat. Erroneamente, nel testo è stato utilizzato il termine “assassinio” invece di “morte di Arafat”, e ce ne scusiamo, abbiamo riportato le stesse parole del comunicato inviato dal “Comitato”, non utilizzando il virgolettato, così come sarebbe buona norma stato. Con la pubblicazione della nota, GRTV voleva semplicemente dare spazio ad un comunicato stampa così come fa con tanti altri, di certo non voleva suscitare l’indignazione del COMITES Israele o di tutti gli ebrei, per i quali nutriamo il massimo rispetto e che siamo sempre ben lieti di ospitare sulla nostra testata. Il COMITES Israele ha potuto sicuramente constatare nel passato come GRTV abbia sempre dato il giusto spazio e risalto a tutte le loro comunicazioni pervenute in redazione. Il nostro obbiettivo è cercare, per quanto errare humanum est, di fornire un buon servizio ai tanti italiani all’estero e non certo di fare propaganda a certe idee piuttosto che ad altre. Il nostro punto di riferimento rimane comunque e sempre l’articolo 21 della nostra carta Costituzionale, norma fondamentale per i giornalisti. Se l’errore, anche se involontario e non voluto, ha urtato, giustamente, la sensibilità dei nostri amici del Comites israeliano ce ne sinceramente scusiamo. GRTV/Redazione
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