ben…
La seconda parte della parashà della settimana è occupata dalla ricerca di una moglie per Itzchak. Questo episodio è preceduto da un verso in cui si dice che Dio benedì Avrahàm in tutto. Rashì, commentando questo verso dice che la parola “bakòl” – in tutto – ha lo stesso valore numerico di “ben” – figlio. L’osservazione di Rashì sembra superflua, del figlio di Avrahàm si parla ampiamente nella parashà precedente e non c’è bisogno di sottolineare l’esistenza di un figlio. Secondo Rabbi Moshe Feinstein la ghematria di Rashì ha un significato importante e strettamente legato all’episodio successivo. Avrahàm è un uomo che riesce a ottenere straordinari successi sia da un punto di vista materiale sia da un punto di vista culturale e spirituale ma tutti questi successi avrebbero poco senso se non riuscisse a garantire una continuità. Avrahàm viene benedetto in tutto ma questo tutto è racchiuso nella parola “ben” – figlio.
Alfonso Arbib, rabbino capo di Milano