Cittadini del mondo
Giovedì prossimo l’associazione di cultura ebraica Hans Jonas, in collaborazione con il Pitigliani e la casa editrice Giuntina, presenta il rapporto sui giovani ebrei italiani curato da Saul Meghnagi. Un evento particolare, però, perché a ragionare della ricerca non ci saranno rabbini e dirigenti delle comunità – come pure è già accaduto e continuerà ad accadere – ma esponenti politici e di categoria.
Nicola Zingaretti (presidente della Provincia di Roma), Giorgia Meloni (già ministro della Gioventù), Jacopo Morelli (presidente dei Giovani industriali), Ilaria Lani (responsabile dei giovani Cgil) si confronteranno, moderati dai giornalisti David Parenzo e Fabio Perugia, in un dibattito dal titolo «L’Italia non è un paese per giovani?». Una questione fondamentale per il futuro dell’Italia. La questione è: perché un’associazione ebraica organizza un talk show di questo tipo?
Essenzialmente per due ragioni. Abbiamo fondato la nostra associazione per essere, nel nostro piccolo, una cerniera tra la comunità ebraica e il mondo circostante. Un luogo dove discutere degli ebrei italiani all’interno della società, ragionando sulle differenze ma anche sui punti di contatto. Da questo punto di vista i risultati della ricerca sono decisamente interessanti: le preoccupazioni dei giovani ebrei coincidono in massima parte con quelle dei loro coetanei, com’è ovvio, ma presentano anche divergenze significative.
Il ruolo delle comunità e delle associazioni, di ciò che viene chiamato «società civile», appare ogni giorno più decisivo. Viviamo un’epoca senza luoghi di confronto e discussione, dove manca il tempo della riflessione e dell’elaborazione. La sintesi in passato favorita dai partiti, dai sindacati, dalle categorie, risulta oggi un obiettivo complesso. Il compito di una comunità diventa fornire spazi di incontro, cioè evitare di chiudersi in un guscio e pensare solo a se stessi. Un’associazione ebraica rappresenta certamente un punto di vista particolare, ma non deve dimenticarsi dei temi di interesse generale e del bene comune.
Tobia Zevi, Associazione Hans Jonas