…socialità
Quando Devarim (30:12) dice che la Torah non sta in cielo (“lo bashamaim hi”),ma sulla terra, intende che la Torah non è irraggiungibile, ma è a portata di tutti coloro che la vogliano vivere. Se ne deduce allora che la Torah va letta in prospettiva umana, va applicata con criteri umani all’umanità che vive sulla terra. Forse non si può pretendere dall’uomo ciò che l’uomo non è in grado di dare. Ma forse non è troppo azzardato ricavarne che l’ebreo non si deve distaccare dalla vita sociale, e dalla vita politica, che non può vivere di sola spiritualità, ma deve calarsi nel reale, partecipando da dentro, e non assistendo seduto sulla staccionata. Il Pirké Avoth (Massime dei Padri 2:5) mette a fuoco l’idea intimando: “Non ti separare dalla comunità /dal pubblico”. E già solo questo non sempre è facile metterlo in pratica.