Qui Roma – Una Cultura in tante Culture

“Ho capito che se vogliamo possiamo credere in una società migliore” racconta un liceale fiorentino. La possibilità di aprirsi, stringere nuove amicizie, confrontarsi con realtà diverse attraverso il teatro, la danza, il gioco. Il senso del progetto Una Cultura in tante Culture, promosso dall’Adei Wizo e presentato ieri al Convitto Nazionale Vittorio Emanuele II di Roma, è quello di creare relazioni durature tra ragazzi di scuole ed età diverse, permettere il superamento di eventuali barriere culturali o religiose e formare gli insegnanti su temi didattici e metodologici come la mediazione dei conflitti. Nata cinque anni fa, l’iniziativa ha coinvolto diverse scuole italiane e in questi giorni verrà portata avanti con gli insegnanti del Convitto nazionale.
Dopo i saluti inaugurali del rettore dell’istituto Emilio Fatovic e l’intervento, fra gli altri, di Ruth Dureghello, assessore alle scuole della Comunità ebraica di Roma, si è entrati nel vivo del progetto con la presentazione delle attività da parte di Ziva Fischer, responsabile del progetto per l’Adei Wizo, e di Angelica Calò Livne, docente del seminario Una Cultura in tante Culture nonché fondatrice di Beresheet La Shalom, organizzazione che promuove il dialogo in Israele tra ragazzi di diverse religioni.
“L’Adei Wizo – ha spiegato la Fischer agli alunni e agli insegnanti presenti – è l’associazione di riferimento per le donne ebree italiane e, fra le diverse attività che portiamo avanti, molte iniziative sono dedicate ai giovani, il futuro di questa società. È in quest’ottica che è stato realizzato il progetto”. Sulle finalità del seminario si è soffermata Calò Livne: “Gli obbiettivi sono molti, creare un’atmosfera di accoglienza e di comunicazione positiva all’interno della classe affinché i ragazzi siano in grado di esprimersi e studiare con curiosità, rispetto e fiducia verso ogni compagno sviluppando e consolidando la propria identità”.