Intimista ma fortissima

Dopo il Guggenheim di Bilbao, gli architetti dei musei di arte contemporanea devono esagerare, stupire, come se i visitatori debbano venire a vedere le loro costruzioni e non le opere d’arte esposte. La nuova ala del museo di Tel Aviv è più composta del solito, specie all’esterno, ma non fa eccezione. È come se ci fosse una lotta fra gli ego supersviluppati degli artisti e degli archistar, quasi imposta dalla nostra società in cui chi è sobrio pare sia stupido. Eppure Michal Rovner è riuscita a creare un’opera sulla Shoah, intimista ma fortissima, che riesce a inserire perfettamente anche in questo contesto: è imperdibile.

Daniele Liberanome, critico d’arte