…politica

In questi tempi tormentati quasi su tutti i fronti, si sentono sempre più spesso voci euforiche e trionfaliste che con assoluta certezza deliberano che “le illusioni di Oslo vanno lasciate cadere, non esiste, fuori dal mondo dei puri desideri, la possibilità di una pace nel breve ma anche nel medio periodo”. “La pace non è oggi nell’ordine delle possibilità reali, è una parola che ha solo referenza propagandistica”. Supponendo anche che questo sia vero, non è né astuto né redditizio dirlo da parte ebraica o israeliana. Dettate dall’Italia, poi, queste massime, unite a panegirici circa le doti insuperabili del governo di Gerusalemme, sembrano bollicine di champagne aleggianti nel cielo celeste. In Israele esiste pur sempre un’opposizione civile, leale, affettivamente legata al proprio paese, che non rinuncia a pensare con la propria testa, e a volte – o spesso – scorge gravi carenze nella conduzione della cosa pubblica e fa proposte costruttive per migliorare la situazione. I giudizi trancianti che individuano nell’impasse attuale il migliore dei mondi possibili hanno – ne siamo ben consapevoli – lo scopo primario di opporsi a chi d’altra parte cerca con tutti i mezzi di delegittimare l’esistenza dello Stato d’Israele e (en passant) della civiltà ebraica. L’intenzione è forse buona, ma il risultato è decisamente controproducente. Israele e gli ebrei hanno urgente necessità di fare meno retorica e più politica. La politica non si fa con le dichiarazioni auto-elogiative; si fa lavorando quotidianamente e anche sotterraneamente alla ricerca permanente di interessi condivisi, scambiando costantemente piccoli benefici con piccole rinunce. Infine, contano forse non solo, ma anche, i fatti. Un sondaggio svolto in ottobre in Egitto, Marocco, Giordania, Libano e Emirati del Golfo rivela un sostegno del 67,5% a favore di un accordo di pace con Israele (nei confini del 1967) – non poco, anche se in calo del 6,5% rispetto al 2009. La pace è sì moribonda, ma forse non è ancora deceduta.

Sergio Della Pergola, Università Ebraica di Gerusalemme