…fascisti
Una volta c’erano i fascisti. Ora invece, o perché sono amici di Israele o perché sono amici degli ebrei, o perché sono gentili con noi, i fascisti non ci sono più. E gli ebrei legano con fascisti vecchi e nuovi che sono sempre uguali a se stessi. E sono fascisti per pensiero, per amicizie, per ideologia e politica, e per il vizio mai smesso dell’abito discriminatorio. Solo rari di loro hanno rinnegato l’infame passato, e siamo fiduciosi che sia stato un ripensamento onesto e profondo. Ma è disgustoso vedersi tanto amati, tanto difesi, tanto abbracciati, e tanto usati come garanti della loro ricostruita verginità, da coloro che ci hanno dato la caccia di casa in casa, che ci hanno perseguitato, torturato, deportato. Benissimo il loro ‘pentimento’, ma la nostra dignità vorrebbe che il loro riposizionamento lo accettassimo con il dovuto distacco. Noi non dobbiamo nulla ai fascisti. E dai fascisti non possiamo pretendere nulla. Ma dignità vorrebbe che le nostre strade rimanessero distinte e distanti. Perché ai miei deportati, mai più ritornati, non saprei come spiegare il percorso vergognoso di un ebraismo italiano che si è dimenticato di sé nell’abbraccio mortale con gli eredi politici del fascismo storico.
Dario Calimani, anglista